Magazzini Digitali

Magazzini Digitali è il servizio nazionale di conservazione e accesso ai documenti digitali di interesse culturale, curato dalla Biblioteca nazionale centrale di Firenze (BNCF), in collaborazione con la Biblioteca nazionale centrale di Roma (BNCR) e la Biblioteca nazionale Marciana di Venezia (BNM).

 

 

 


Le origini del progetto e il contesto normativo

L’impulso alla sperimentazione di infrastrutture tecnologiche e di modelli organizzativi per la conservazione a lungo termine degli oggetti digitali proviene, per quanto riguarda il dominio delle biblioteche, dalle norme vigenti sul deposito legale dei documenti di interesse culturale (Legge n. 106/2004 e suo D.P.R. attuativo n. 252/2006).

Si sottolinea che il deposito normato dalla L. n. 106/2004 ha finalità di natura esclusivamente culturale. Pertanto, è da distinguersi dalla “conservazione a norma” prevista dal D. Lgs. n. 82/2005 (CAD – Codice dell’Amministrazione digitale), art. 44 – come modificato dal D. Lgs. n. 217/2017 -, che stabilisce i requisiti per la conservazione dei “documenti informatici” così come definiti nello stesso CAD: documento elettronico che contiene la rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti. 

  • Alla fine del 2006, in ottemperanza all’art. 37, comma 2, del D.P.R. n. 252/2006, che prevedeva forme volontarie di sperimentazione del deposito legale dei documenti diffusi tramite rete informatica, la BNCF e la BNCR, con il contributo della Fondazione Rinascimento Digitale (FRD), implementano il prototipo di Magazzini Digitali.
  • Il 19 gennaio 2010 la BNCF, la BNCR – entrambe titolari del deposito legale nazionale – , la BNM – titolare del deposito legale regionale – e la FRD sottoscrivono una lettera d’intenti per la realizzazione dell’infrastruttura per il servizio nazionale di deposito legale delle pubblicazioni digitali.
  • Il 14 luglio 2011 viene firmato un accordo tra la Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali (DGBIC) e le associazioni maggiormente rappresentative dei settori dell’editoria (AIE, FIEG, USPI, successivamente hanno aderito anche MEDIACOOP e ANES) per avviare la sperimentazione vera e propria del deposito legale del born digital.
  • Fra il 2012 e il 2017 viene condotta la sperimentazione dell’infrastruttura e delle procedure di deposito, con esito positivo.

 


Dal progetto al servizio

**Il deposito legale dei documenti diffusi tramite rete informatica non è obbligatorio**

 

In attesa del regolamento tecnico relativo alle modalità di deposito dei documenti diffusi tramite rete informatica, previsto dall’art. 37 c. 1 del D.P.R. 252/2006, che dovrebbe sancire l’obbligatorietà del deposito, Magazzini Digitali ha comunque continuato a sviluppare la propria infrastruttura per adeguarla al mutato contesto tecnologico e culturale che rendono la conservazione dei documenti digitali un’esigenza de facto

  • A marzo 2018 la BNCF ha attivato il servizio di raccolta e conservazione dei siti web (Web archiving),
    sul modello delle grandi istituzioni mondiali della memoria.
  • A luglio 2018 è stata rinnovata la lettera d’intenti tra BNCF, BNCR e BNM (la Fondazione Rinascimento Digitale è stata nel frattempo chiusa).
  • Nel 2023 la BNCF è entrata a far parte del Consorzio Interuniversitario Cineca, al fine di migliorare e implementare i servizi di conservazione e accesso a lungo termine per i prodotti digitali della ricerca scientifica degli atenei e dei centri di ricerca italiani, a partire dalle tesi di dottorato.

Deposito, conservazione e accessibilità delle risorse

Magazzini Digitali conserva e rende accessibili, in generale, due tipologie di risorse:

  • risorse native digitali acquisite per deposito legale o volontario dalle Biblioteche Nazionali Centrali (art. 1. c. 4 della Legge 106/2004 e articoli 31 e 37 del DPR 252/2006);

 

  • risorse digitali prodotte nei progetti di digitalizzazione del posseduto delle biblioteche e istituzioni culturali, limitatamente alla copia ad alta definizione (copia master), nei termini previsti dalla Lettera della allora DGBL del 6 agosto 2007,  prot. 17221, “progetti finanziati o cofinanziati dalla BDI – Biblioteca Digitale Italiana”. Tra queste, a titolo esemplificativo, si possono menzionare le digitalizzazioni del Progetto Google Books.

 

Il deposito

Il deposito dei documenti nativi digitali può essere effettuato in due modalità, come specificato di seguito.

  1. Raccolta automatica: è la modalità preferita per il deposito legale delle risorse pubblicate in rete e liberamente accessibili. La raccolta automatica (harvesting) può avvenire tramite protocollo OAI-PMH o altre procedure standard di Web archiving.
    Le tipologie di oggetti di cui è possibile fare l’harvesting, purché rispondano ai necessari requisiti tecnici, sono:

    • ejournal open access
    • ebook open access
    • siti web

    Per informazioni sulle modalità di adesione al servizio si veda di seguito “Contatti”.

  2. Invio telematico: è la modalità utilizzata per i documenti digitali non pubblicati in rete o non liberamente accessibili. Rientrano in questa tipologia ebook e e-journal con DRM o altre limitazioni di accesso e uso.

          **La modalità di deposito tramite invio telematico non è attualmente disponibile**.

La conservazione

La conservazione a lungo termine delle risorse è garantita da una infrastruttura e da procedure rispondente ai principi e ai modelli funzionali dell’Open Archival Information System (OAIS) – ISO 14721:2012.

L’accesso

Le risorse archiviate sono ricercabili tramite il catalogo online (OPAC) di BNCF e la collezione BNCF di Archive-it.

L’accessibilità alle risorse archiviate è sempre garantita a partire dalle reti interne di BNCF e di BNCR (tranne che per le tesi di dottorato con embargo fino al termine dell’embargo stesso).
L’accessibilità da rete pubblica può invece essere interdetta o limitata, per un determinato periodo, in ottemperanza alla normativa in materia di diritto d’autore (L. n. 633/1941 e s.m.i.) e di privacy (GDPR – Regolamento generale sulla protezione dei dati), oltre che per le limitazioni previste dal Codice dei beni culturali del paesaggio (D. lgs. n. 42/2004 e s.m.i.) o da eventuali vincoli contrattuali con i fornitori di contenuti e servizi.


Dati e stato del servizio

Tesi di dottorato

Le tesi di dottorato devono essere obbligatoriamente depositate e rese accessibili presso le due Biblioteche Nazionali Centrali, a norma della Legge 382/1980 e s.m.i.
Dal 2010 le università hanno potuto scegliere se depositare le tesi in formato cartaceo o in formato digitale, inizialmente inviando CD o DVD-Rom, poi tramite raccolta automatica.

A partire da maggio 2024 sono disponibili nuove procedure di deposito delle tesi di dottorato digitali e una nuova piattaforma di accesso curata da Cineca.

E-journal open access su piattaforma OJS

Dal 2010 le università e altri enti o istituzioni titolari di riviste scientifiche open access, pubblicate su piattaforma OJS, hanno scelto volontariamente di depositare queste risorse aderendo al servizio di raccolta automatica, tramite OAI-PMH, di Magazzini Digitali.
Le riviste archiviate periodicamente sono circa 200 e gli articoli sono ricercabili a partire dai cataloghi online (OPAC) di BNCF e BNCR e accessibili dalle reti interne delle due Biblioteche Nazionali Centrali.

**Il servizio di harvesting tramite OAI-PMH delle riviste pubblicate su piattaforma OJS è attualmente sospeso**

E-book e e-journal closed access

Sono circa 500 gli ebook e gli ejournal closed access, raccolti fra il 2012 e il 2017 grazie ad accordi con gli editori.

**Il servizio è attualmente sospeso e le risorse archiviate non sono pubblicamente accessibili**

Siti web e altre risorse online

A partire dal 2018, la Biblioteca archivia periodicamente oltre 500 siti e altri contenuti web di interesse culturale.
I siti web archiviati sono accessibili pubblicamente dalla Collezione BNCF di Archive-it.
Per maggiori informazioni vista la pagina Web Archiving.


NBN - National Bibliography Number

La Biblioteca nazionale centrale di Firenze, in quanto gestore principale del servizio Magazzini Digitali, è anche l’istituzione deputata al rilascio del National Bibliography Number (NBN) per le pubblicazioni digitali che sono oggetto di deposito legale o volontario.

NBN è un identificatore persistente basato su URN (Uniform Resource Name) che individua in modo univoco una pubblicazione, consentendo un reperimento affidabile delle risorse archiviate in rete e, allo stesso tempo, favorendo la certificazione dell’autenticità della risorsa, della sua provenienza, dei suoi diritti di sfruttamento.

**Attualmente il servizio di rilascio del NBN è attivo soltanto per le tesi di dottorato**

 

NBN Resolver

La BNCF mette a disposizione un servizio di NBN Resolver per la verifica e la risoluzione degli NBN assegnati agli articoli delle riviste oggetto di deposito volontario:

https://www.depositolegale.it/resolver-nbn/

Si ricorda che la sintassi degli identificatori NBN, del tipo URN:NBN:<ISO 3166 country code>:<sub-namespace code>-<assigned NBN string> segue la specifica RFC 3188, secondo la quale:

  • <sub-namespace code> corrisponde al codice assegnato all’istituzione;
  • <assigned NBN string> è un numero incrementale UNIVOCO completamente opaco rispetto alla risorsa a cui viene assegnato, alla data del suo deposito o al puntatore alla rappresentazione di tale risorsa sull’IR di origine.

Contatti

Chiara Storti | Resp. Magazzini Digitali e Web Archiving
bnc-fi.magazzinidigitali@cultura.gov.it
chiara.storti@cultura.gov.it
tel. 055 24919 73

Ultimo aggiornamento 24 Aprile 2024